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La febbre irlandese contagia le borse


La febbre irlandese contagia le borse

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Nov 30, 2010
Published on MF

IN EUROPA I LISTINI HANNO SUBITO UN CALO MEDIO DEL 2%, PIAZZA AFFARI LA PEGGIORE (-2,67%)
Italia al centro dell'attenzione dopo i timori per l'asta dei Btp che ha portato cds e spread ai massimi sul Bund tedesco. Wall Street riduce le perdite allo 0,36%
Giornata nera per le borse, con l'Italia al centro dell'attenzione. L'editoriale del Wall Street Journal che ha preso di mira la debolezza della ripresa si è concretizzata nei timori per l'andamento dell'asta di Btp a tre e dieci anni in programma per 5,5 miliardi di euro in offerta. Le voci circolate in mattinata di una possibile prevalenza dell'offerta sulla domanda hanno fatto impennare i cds (credit default swap) e gli spread sui Bund. Il differenziale sul decennale Italia/Germania ha toccato i nuovi massimi dall'introduzione dell'euro a 188 punti base, in rialzo di 19 pb rispetto a venerdì 26, mentre i cds sul debito a cinque anni sono a 231, in crescita di 16 pb. Le paure si sono rivelate poi infondate, ma spread e Cds sono rimasti sui picchi storici. Ma in generale tutti i listini del Vecchio Continente, dopo un avvio confortante per l'ok Ue al piano di salvataggio dell'Irlanda, hanno imboccato la via del ribasso per i rinnovati timori sullo stato dei debiti sovrani nella zona euro, sceso sotto 1,31 sul dollaro. Le borsa di Londrae Francoforte hanno perso l'1,75%, Parigi è arretrata del 2,1%, Madrid del 2,3%. Il rischio contagio si è fatto sentire anche a Wall Street, dove però sul finale l'indice Dj ha contenuto il calo allo 0,36% (Nasdaq -0,37%). A Piazza Affari l'indice Ftse Mib ha subito un ribasso del 2,67% a 19.314, con scambi in aumento a 3,363 miliardi di euro rispetto ai 3,162 miliardi di venerdì scorso. Al centro delle vendite ancora una volta le banche, con Banco Popolaree Ubi giù del 4,6%, Intesa Sanpaolo del 4,1%, Unicredit del 3,5%, Montepaschi del 3,2%, e Mediobanca del 2,4%. Pesanti anche gli assicurativi con FonSai in perdita di un altro 5,7% e Generali del 3,8% a 13,69 euro ( Contrarian a pagina 9). Tra gli industriali Fiat è arretrata del 3%, Pirelli del 3,3%. Giù anche Prysmian (-2,8%) sulla notizia che la rivale cinese Xinmao otterrà dalle banche il finanziamento dell'offerta da un miliardo di euro lanciata su Draka, il produttore olandese di cavi su cui anche Prysmian ha annunciato un'opa. Tra i media male Rcs (-4,6%) e Seat (-7,6%), quest'ultima dopo una riduzione del rating di Moody's. Ha contenuto solo in parte le perdite Telecom Italia, in flessione dell'1,2%. Agcom ha sollecitato il colosso tlc a investire di più nella rete fissa. In positivo solo Autogrill (rubrica Il caso) e Mediolanum (+1,2%), a cui i dati Assoreti sulla raccolta dei promotori italiani a ottobre attribuiscono un saldo di 213 milioni. Sul fronte energetici, Hsbc ha alzato il prezzo obiettivo di Enel (-2,1% a 3,66 euro) da 4,5 euro a 4,8. In calo dell'1,8% anche Eni. Tra i titoli minori in pareggio Screen Service che nell'esercizio 2009-10 ha ottenuto risultati in linea con l'anno precedente. In evidenza Olidata (+3,9%) e Cobra (+3,4%). (riproduzione riservata)
 
 

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