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Pienone a Piazza Affari


Pienone a Piazza Affari

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May 27, 2011
Published on Il Mondo

BUSINESS E FINANZA SONO 113 LE IMPRESE CON SEDE NELLA REGIONE E QUOTATE IN BORSA. PMI LE PIÙ DINAMICHE

Realizzano tassi di crescita superiori alle grandi, sanno adattarsi velocemente ai cambiamenti, hanno debiti sotto controllo, sono saldamente presenti sui mercati emergenti e remunerano gli azionisti. Sono una vera e propria pattuglia le pmi quotate in Borsa che affondano le radici in Lombardia. Il più delle volte hanno una capitalizzazione di pochi zeri, ma si dimostrano particolarmente dinamiche sul piano del business, con l'effetto di realizzare performance sorprendenti anche a Piazza Affari, che conta ben 113 aziende con sede in Lombardia.

Tra queste ci sono naturalmente anche alcuni pesi massimi del credito, da M e d i o b a n c a a Unicredit, da B p m a M e d i o l a n u m che, creata da Ennio Doris nel 1982 in partnership con Fininvest, dal 2000 è alleata di Mediobanca (del cui patto è socia) e continua a mantenere alta l'attenzione verso il risparmio lombardo. Ma l'esercito delle aziende della regione quotate è composto in larga parte da piccole e medie realtà, che molto spesso dimostrano di saper regalare soddisfazione agli azionisti anche nei periodi di crisi: dal 2004 a oggi, mentre le blue chip lasciavano sul terreno il 19%, le small e mid cap a Milano salivano del 21%. Quasi tutte capaci di delocalizzare, di metter mano, se necessario, a efficienti piani di ristrutturazione e generalmente attive in settori di nicchia (dai connettori elettrici agli impianti frenanti, dalle componenti per cucine ai sensori), alcune delle pmi lombarde quotate hanno evidenziato in Borsa rialzi a due o tre cifre nell'ultimo anno.

Un esempio è la bresciana Gefiran, che si è rivalutata del 114%. La multinazionale tascabile guidata da Alfredo Sala, attiva nell'automazione e nel controllo dei processi industriali, quotata in Borsa dal 1998 e sul segmento Star dal 2001 (capitalizza 67 milioni), ha superato la crisi, continuando a innovare e a investire. Nell'ultimo anno l'azienda, che realizza il 70% del giro d'affari all'estero, ha raccolto i frutti della propria presenza sui mercati emergenti. Presenza che è stata rafforzata anche nei momenti più difficili, come quando nel 2010 Gefran ha triplicato gli insediamenti a Shanghai. Scelte che si sono rivelate azzeccate: nel 2010 i conti sono tornati ai livelli pre-crisi, con ricavi consolidati per 129 milioni (+ 48%) e mol positivo per 19,09 milioni, dopo il rosso di quasi un milione del 2009. Il ritorno alla redditività si è tradotto nella distribuzione ai soci di un dividendo (0,15 euro per azione più un'azione ogni 50 titoli posseduti) dopo il digiuno da cedola del 2009- Bene anche il primo trimestre del 2011, con ricavi per 31,8 milioni (+29,1%). È quotata in Borsa dal 1997 (da allora ha triplicato i ricavi), e dal 2001 sullo Star, anche la bresciana Cembre guidata da Giovanni Rosani, il cui valore si è accresciuto del 53% nell'ultimo anno. L'azienda, che capitalizza 132 milioni ed è tra i leader europei nella produzione di connettori elettrici e utensili per la loro installazione (ha messo a punto anche soluzioni per migliorare l'efficienza nel tunnel della Manica) nel 2010 ha visto i ricavi consolidati salire a 93,9 milioni (+23,6%), l'utile ante imposte consolidato crescere del 64,8% a 17,4 milioni e ha più che raddoppiato la cedola portandola a 26 centesimi dai 12 centesimi del 2009- Trend positivo confermato nel primo trimestre 2011: l'azienda ha segnato un fatturato consolidato pari a 26,8 milioni (+32,6%) e un utile ante imposte consolidato di 5,5 milioni (+80,7%). Opera in un settore a forte specializzazione anche Sabaf (guidata da Angelo Bettinzoli) che si colloca tra i primi produttori al mondo di componenti per cucine e apparecchi domestici per la cottura a gas. Quotata a Milano dal 1998 e dal 2001 sul segmento Star, con una capitalizzazione di 255 milioni, Sabaf ha visto salire il proprio valore in Borsa del 33,6% nell'ultimo anno. Le scelte in termini di innovazione, fatte anche per mettersi a riparo dalla forte volatilità dei prezzi dei metalli non ferrosi, e il lancio di una nuova linea di bruciatori che consentono un risparmio di gas del 25%, hanno sortito gli effetti sperati. Lo scorso anno l'azienda di Ospitaletto ha chiuso con ricavi pari a 150,9 milioni (+18,7%), mol in salita del 35% (a 38,5 milioni), debiti in calo da 19,1 a 12,5 milioni. Per i soci un dividendo di 80 centesimi di euro contro i 50 dell'anno precedente. Positive anche le prime indicazioni sul 2011: nei primi tre mesi l'azienda ha registrato ricavi per 40,3 milioni (+13,2%) e ha confermato una crescita del 10% nelle vendite per l'anno 2011, anche se la redditività potrebbe attestarsi a livelli più bassi del 2010. Attiva sui mercati meno maturi, come quelli dell'Europa orientale, a inizio anno Sabaf ha costituito in Turchia una controllata per fornire direttamente il mercato locale e punta a trasformare la base logistica di Shanghai in un'unità per la produzione di bruciatori destinati al mercato cinese: progetti che affiancheranno l'impianto già esistente in Brasile. È presente in forze nei Paesi emergenti (Cina, India, Polonia e Repubblica Ceca) anche Brembo, lo storico gruppo bergamasco leader mondiale nel settore degli impianti frenanti, che ha appena festeggiato 50 anni di attività. Cresciuto molto negli ultimi anni per acquisizioni, nel 2010 ha del tutto recuperato il gap accumulato tra il 2008 e il 2009 a causa della crisi. L'anno scorso, Brembo, che ha avviato l'ampliamento e la costruzione di cinque impianti per un impegno di 400 milioni in cinque anni, ha aumentato i ricavi del 30,2% a 1,075 miliardi, ha segnato +149% di mol (a 56,4 milioni) e ha visto l'utile balzare del 206,5% a 32,3 milioni. Nonostante i forti investimenti (70 milioni solo nel 2010), il gruppo è riuscito a ridurre l'indebitamento da 255 milioni a 246 milioni e a distribuire agli azionisti una cedola di 0,30 euro, più alta di un anno fa (0,225 euro). Bene i primi tre mesi del 2011: il fatturato è salito del 27,9% (a 312,2 milioni) e l'utile netto è cresciuto a 11,2 milioni (+68,6%). L'azienda, fondata da Alberto Bombassei (che controlla e dirige il gruppo da oltre 20 anni) e dal padre Emilio, oggi ha in mano un promettente portafoglio ordini e stima una veloce saturazione dei nuovi impianti. Quotato a Piazza Affari sullo Star (con una capitalizzazione di 610 milioni), negli ultimi dodici mesi il titolo Brembo si è rivalutato del 66%. Edison Enervit Erg Renew Ergycapital Esprinet Fastweb Fiera Milano Finarte Casa d'aste First CapiTal Fnm Fullsix Gabetti Property Solutions Gas Plus Gemina Gefran Gewiss Gruppo Mutuionline 1 Grandi Viaggi il Sole 24 Ore Mondo He Montefibre Nova Re Pierrel Pirelli & C Poligrafica S Faustino Prelios Prysmian Ratti Rcs Mediagroup Recordati Reno De Medici Retelit Risanamento Saes Getters Sabaf Saipem Screen Service Seat Pagine Gialle Snam Rete Gas A2A Aedes Acsm-Agam Actelios Alerion Clean Power Amplifon Autogrill Azimut Holding Banca Popolare Milano Banca Profilo Banco di Desio e Brianza Banca Popolare Sondrio Bastogi-lrbs Bialetti Industrie Biancamano Brembo Brioschi Broadcasting Tech. 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LE SOCIETÀ QUOTATE A PALAZZO MEZZANOTTE

Company

Screen Service was founded in Brescia in 1988 with the coming together of technical staff, systems experts and sales staff with many years of experience in the telecommunications sector and is now one of Italy's leading producers of television broadcasting equipment.

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Screen Service Broadcasting Technologies S.p.A. In Liquidazione.
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