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La Cina si avvicina a Termini Merese ma Cimino insiste con l'auto elettrica (italian version


La Cina si avvicina a Termini Merese ma Cimino insiste con l'auto elettrica (italian version

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Apr 29, 2010
Published on Il Secolo XIX

IL RETROSCENA LE TRATTATIVE PER OTTENERE IL POLO LASCIATO DAL LINGOTTO
SAREBBE cinese l'investitore straniero interessato allo stabilimento Fiat di Termini Imerese. Lo ha riferito una fonte sindacale dopo che il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha detto di aver incontrato un investitore straniero per lo stabilimento siciliano, senza voler aggiungere ulteriori dettagli.

Lo scorso dicembre Chery Automobile, la maggior casa automobilistica cinese, ha negato l'intenzione di rilevare lo stabilimento di Termini Imerese che Fiat lascerà nel 2011 interrompendo la produzione di auto. La caccia agli spazi è comunque aperta. L'interesse non manca.

Anche da parte della cordata di imprenditori e specialisti in tecnologie digitali che vorrebbero rilanciare Termini come polo dell'auto elettrica. Antonio Mazzara, ad di Screen Service, la società quotata controllata dai fondi Cape di Simone Cimino, ha confermato che l'attività di ricerca sulle ricariche intelligenti per batterie di auto sta procedendo: «La nostra scadenza coincide con la chiusura di Termini Imerese - dice Mazzara all' Agi - indipendentemente da come andranno le cose noi vogliamo essere preparati per quella data». Il commissario europeo all'Industria Tajani ha in qualche modo rilanciato il progetto definendolo «una buona idea» che l'Ue seguirà con attenzione quando diventerà operativo.

«I soggetti interessati alla realizzazione di sinergie industriali per produrre l'auto elettrica sono molti - ha detto Mazzara - e ognuno porterà le sue competenze. Termini può essere un punto di partenza ed è naturale che sia stato coinvolto anche l'ambiente scientifico: fra i partner interessati ci sono le università di Catania e Palermo, società di consulenza come Mc Kinsey e AT Kearney, ricercatori della Bocconi e dell'Mit».
Per quel che riguarda le competenze «automobilistiche», si è parlato dell'indiana Reva. Delle 14 manifestazioni d'interesse presentate per Termini Imerese all'advisor Invitalia, il governo pare orientato a sceglierne una di quelle che permetterebbero allo stabilimento siciliano di continuare a costruire auto.

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