Beauty contest la tv in mano a un club di ingegneri
Beauty contest la tv in mano a un club di ingegneri
Ogni volta che il Beauty Contest per assegnare le sei frequenze tv gratuite fa un passo avanti non riesce a cancellare l'impressione di una soluzione pasticciata. La scorsa settimana i tre commissari hanno aperto le buste dei candidati: hanno lavorato rapidamente e giovedì scorso hanno emesso il primo verdetto. L'analisi formale delle domande ha portato l'esclusione di due candidati, TivuItalia e Dbox. Una decisione presa mentre ancora mancava l'advisor che doveva coadiuvarli. In effetti no, dicono al ministero, l'advisor c'era, era stato scelto e individuato nella Fondazione Bordoni. L'ufficializzazione è arrivata il giorno dopo. E comunque l'advisor ha un ruolo marginale: la commissione può decidere se avvalersene o meno. Quindi per le esclusioni, tutto in regola, nessun appiglio possibile contro le decisioni (forse). Ma al di là dei formalismi resta il fatto che a decidere a chi assegnare le frequenze gratis saranno un giurista amministrativista, un economista, un tecnico ministeriale e una fondazione di ingegneri delle tlc. E' come se per scegliere la reginetta di un concorso di "miss" si chiamassero un ortopedico, un cardiologo e un logopedista. Ottimi professionisti per carità, ma oltre a reti e frequenze non dovrebbero valutare anche piani editoriali, programmi, informazione, cultura? Su che basi decideranno se assegnare il canale 58 a Mediaset o a Telecom. E su che base valuteranno Sky, che di reti non ne ha, al momento, nessuna?