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Digitale, Sky Italia rinuncia alla gara


Digitale, Sky Italia rinuncia alla gara

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Dec 01, 2011
Published on Il mattino

Roma. Sky Italia si ritira dalla gara per l'assegnazione delle frequenze del digitale terrestre. L'emittente spiega che i tempi lunghi della procedura non consentono una pianificazione dell'investimento e che le regole «discutibili» del bando favoriscono operatori già attivi sul mercato, non contribuendo alla concorrenza del settore. Sky Italia spiega infatti «di aver ufficializzato al ministero dello sviluppo economico e alla Commissione europea la decisione - incondizionata e con effetto immediato - di ritirare la propria domanda di partecipazione». Sky, spiega l'emittente, ha partecipato al Beauty Contest, avviato dal precedente governo, sulla base di una specifica autorizzazione ricevuta nel luglio 2010 dalla Commissione europea, che sottolineava come Sky avesse contribuito allo sviluppo della concorrenza nel mercato televisivo italiano e come la sua partecipazione alla gara per l'assegnazione delle frequenze sul Dtt avrebbe comportato un'ulteriore apertura del mercato. Ma «le lunghezze dei tempi - spiega ancora l'emittente -, sono del tutto incompatibili con l'esigenza di pianificare gli investimenti necessari nel caso di un'ipotetica assegnazione. Tale indeterminatezza dei tempi si è inoltre accompagnata a un bando che contiene elementi discutibili, legati all'adozione di un disciplinare di gara con regole che favoriscono operatori già attivi sul mercato». Tali regole hanno portato alcuni partecipanti alla gara - tra cui la stessa Sky - a presentare ricorsi all'autorità competente. In realtà, si sono già rivolti al giudice, oltre alla stessa Sky, anche Rai, TI Media e Tivuitalia. La tv pubblica, Mediaset e Ti Media sono in lizza per i due multiplex destinati ai soggetti già presenti sul mercato. 3 Italia, Canale Italia, Prima Tv e Europa 7, dopo l'uscita di Sky, restano ora gli unici concorrenti in lizza per i tre blocchi destinati ai nuovi entranti. TI Media è invece la sola in gara per il canale per lo standard di nuova generazione del digitale terrestre DVB-T2. Il Beauty Contest, sottolinea Sky, «nelle modalità impostate dal precedente governo non interpreta più le esigenze di sviluppo e di apertura alla concorrenza di questo mercato». E l'ad di Sky Italia, Andrea Zappia, si augura che «questa nostra decisione difficile e onerosa, possa dare un serio contributo ad avviare un dibattito aperto e costruttivo sul futuro della tv nel nostro Paese». Per l'ad «il Beauty Contest avrebbe potuto rappresentare un'importante occasione, ma questa occasione sia stata mancata a causa dell'impostazione che è stata data a tutto il processo». E afferma il capogruppo Udc in commissione di Vigilanza Rai, Roberto Rao: «La procedura del beauty contest, non ci ha mai convinto e oggi scricchiola rumorosamente. È grave che si tiri fuori dalla gara per l'assegnazione delle frequenze il principale concorrente di Rai e Mediaset. Non è un messaggio positivo per la trasparenza e la concorrenza nel settore televisivo. Sarebbe stato molto meglio indire una regolare asta, che avrebbe peraltro portato nuove risorse nelle casse dello Stato, così come è avvenuto per quella relativa alle frequenze delle Tlc»

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