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Asta frequenze, è guerra all'ultimo euro


Asta frequenze, è guerra all'ultimo euro

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Sep 10, 2011
Published on Il Fatto Quotidiano

Gara principale sopra i tre miliardi H3G conta su un regalo da 300 milioni A giorni gli esiti del beauty contest per la tv, anche chi non ha contenuti da offrire può vincere
Oscurata dal caos sui mercati finanziari, al ministero dello Sviluppo economico si sta combattendo uno scontro all'ultimo euro per conquistare le frequenze telefoniche migliori. Quelle liberate dal passaggio del segnale televisivo dall'analogico al digitale vengono regalate con la procedura del beauty contest, ma quelle per gli operatori telefonici si pagano eccome. Rialzo dopo rialzo, le frequenze cosiddette "4G"da usare per la larga banda valgono ormai 3,1 miliardi di euro, oltre 800 milioni di euro in più del valore base dell'asta iniziata. La guerra tra operatori si combatte soprattutto sul lotto relativo alle frequenze in banda 800 MHz, le più pregiate. I concorrenti sono molto agguerriti, H3G (3 Italia), Telecom Italia, Vodafone, Wind. H3G è la più aggressiva, in testa nei risultati parziali di questo segmento di asta che vale 2,1 miliardi. Cercando un punto debole del dinamico gruppo guidato da Alberto Novari, i concorrenti non hanno potuto fare a meno di notare un dettaglio del bilancio 2010, da poco pubblicato. H3G è interessata anche alle frequenze meno pregiate della banda 1800 MHz, dove può vantare un diritto d'opzione per avere 10 MHz di banda (per riequilibrare i rapporti di forza con i concor renti). L'AG C O M , l'authority del settore, ha stabilito che le frequenze opzionate "sono soggette a pagamento di contributi non superiori a quelli imposti agli altri assegnatari di frequenze nella stessa banda". Cioè circa 300 milioni di euro, comunque tenendo conto del "valore minimo fissato per i lotti" in asta. E invece, sorpresa, H3G ha già messo in bilancio all'attivo 312 milioni di euro di frequenze ancora prima che l'asta partisse, come se avesse la garanzia di averle gratis. Lo ha detto anche all'assemblea degli azionisti, lo scorso 29 giugno, il presidente Stefano Invernizzi: i diritti d'uso dello spettro 1800 "dovran no essere concessi, in via gratuita, alla società sino al 31 dicembre 2029 secondo i termini e le condizioni stabiliti dal ministero dello Sviluppo". Dal ministero guidato da Paolo Romani, per la verità, non confermano che esista la promessa di questo regalo da 300 milioni, H3G non commenta finché l'asta è aperta, ma l'operazione ha insospettito anche la PricewaterhouseCoopers che l'ha sottolineata nella certificazione del bilancio. Ma tra i concorrenti c'è chi teme che il dinamismo di H3G sull'asta da 800 sia in relazione alla certezza del regalo in quella da 1800. C'È POI IL TERZO t avo l o della partita, quello più politicamente sensibile: il beauty contest sulle frequenze tv. Anche lì si è presentata H3G che, come altri operatori si presenta al concorso a punti organizzato dal governo. Anche chi non ha contenuti propri da offrire può sperare di ottenere i multiplex in palio, purché faccia un accordo con qualcuno in grado di fornirli. Che in Italia significa soprattutto Rai e Mediaset. I"piccoli"nuovi entranti si contendono due lotti, A2 e A3, del gruppo A da cui sono esclusi i protagonisti del mercato attuale (Rai, Mediaset e Telecom). In concorrenza ci sono Canale Italia, Prima Tv di Tarak Ben Ammar, e 3 Italia (di nuovo H3G), Tivuitalia e la Dbox (alleanza tra Einstein Multimedia di Luca Josi e la Agrodolce di Gianni Minoli). Poi c'è l'unica società che sarebbe in grado di offrire sia tecnologia che contenuti, Sky Italia, temuta dal governo e ostacolata più volte dall'arbitro della gara, il ministro Paolo Romani che avrebbe voluto impedire la discesa dal satellite al digitale di Rupert Murdoch (c'era un divieto dell'Ue fino al 2012 che avrebbe escluso Sky dalla gara ) . ANCHE CHI non ha contenuti - come per ora è il caso di H3G -ha tutto l'interesse ad aggiudicarsi le frequenze: se non le usa in proprio può affittarle a Rai e Mediaset e godersi la rendita. Che saranno ben contente di mantenere la proprio presa sul sistema pagando un modico canone, visto che a loro volta avranno multiplex gratis nel lotto loro dedicato (di cui fa parte anche Telecom, cui è stato imposto il confronto con i due giganti anziché con i nuovi ent ra n t i ) . Nei prossimi giorni le buste con i dettagli delle domande verranno aperti al ministero dall'ap posita commissione. E sapremo quale sarà l'assetto della televisione nei prossimi decenni.
 

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